sabato 13 agosto 2022

Yoga e libertà

 


Chi inizia a fare yoga è sicuramente intenzionato a stare meglio, sia nel corpo che nella mente. La ricerca del benessere è pertanto la motivazione base per praticare questa disciplina. Cos’è però il benessere? Non avere acciacchi? Essere in buona salute? Non essere stressati? Certo, tutto questo è benessere. Non avere problemi? Beh, forse questo è chiedere un po’ troppo all’universo. Parte dei problemi dipendono dal nostro stile di vita e possono essere evitati, altri dipendono dal fatto stesso di vivere e nessun metodo può rendercene immuni.

Lo yoga però non parla di benessere. Genera benessere ma non è finalizzato al benessere per come lo intendiamo noi. Il fine dello yoga è “MOKSHA” termina sanscrito che significa LIBERTA’. In primo luogo è la libertà dalle paure che pervadono il nostro io e che ci legano ad una vita che non è nostra. Quando cerchiamo il nostro spazio sicuro ci vincoliamo a qualcosa di esterno a noi che crea dei lacci.

Ora, superare le paure dell’io non è solo un cambio di prospettiva mentale. Richiede che la nostra energia sia di elevato livello, che dentro di noi si manifesti una chimica del cambiamento. Per questo lo yoga è una pratica integrale che riguarda il corpo, le emozioni e la mente. Il benessere è quindi implicito nel processo di diventare liberi. Ed un primo passo verso la libertà è la capacità di stare ed osservare le nostre stesse paure.

E’ giusto praticare yoga per stare meglio ma è decisamente sbagliato limitare lo yoga alla sola ricerca del benessere. Se rimuoviamo MOSHA dallo yoga rimuoviamo da noi stessi la possibilità di diventare ciò che potremmo essere.

Scuole di yoga blasonate e famose a livello internazionale hanno perso questa spinta alla libertà perché sono diventate strutture complesse e come ogni struttura ha un istinto di sopravvivenza e persegue la propria sicurezza. La struttura è necessaria per trasmettere ad esempio gli insegnamenti di un maestro e renderli disponibili anche a chi non ha un contatto diretto con esso. Ma è anche funzionale a tenere in piedi certi privilegi e certe gerarchie. Quando un sistema diventa un insieme di regole che vogliono spingerti ad essere un clone (imperfetto) del Maestro, quando vogliono che tu sia confinato dentro una scatola senza diventare quello potresti essere …bene quando questo succede si dimentica cos’è lo yoga. Quando un sistema cerca di fare leva sulla paura di ciò che può succedere se non ne fai più parte vuol dire che la paura è ciò che tiene insieme il sistema stesso.

Nel fondare la scuola per insegnanti di yoga ho dovuto scegliere fra perseguire questo progetto o rimanere nel sistema di cui ho fatto parte per molti anni. Onestamente, non è stata una scelta difficile. Niente mi può tenere lontano dalla mia visione. Ogni ostacolo è come se automaticamente si trasformasse in un “reminder” verso la libertà.

Ad ottobre parte quindi la scuola per insegnanti di yoga secondo il metodo de “La via dello yoga integrale”. E’ anche un’occasione per approfondire la conoscenza e la pratica dello yoga, senza necessariamente diventare insegnanti. E’ un percorso orientato al benessere integrale ma soprattutto è fondato sul principio che ognuno sia libero di realizzare il proprio potenziale interiore.

Ecco il link per avere informazioni sulla scuola di yoga: https://www.laviadelloyogaintegrale.com/percorsoinsegnanti


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