martedì 14 marzo 2023

YOGA OVER 50: benessere e consapevolezza integrando il corpo e la mente attraverso lo yoga

 

Spesso confondiamo l’essere in salute con l’assenza di malattia e forse, addirittura, con l’assenza di sintomi. In realtà sentirsi bene va molto al di là di un fattore medico e riguarda l’energia vitale e quanta espressione creativa è presente nella propria vita.

Una corretta integrazione fra corpo e mente apre ad un vero benessere. Se infatti trascurare il corpo, non fare attività fisica, avere un non corretto stile di vita è la via maestra per procurarsi dei guai, anche trattare il corpo come se fosse una macchina non fa emergere tutte le potenzialità che sono in nostro possesso, soprattutto quando abbiamo superato una certa soglia di età.

Nella tradizione yoga il corpo è ben oltre la sua funzione bio-meccanica. E’ energia, intelligenza e consapevolezza. E lo yoga è esattamente la capacità di allineare tutte queste componenti. Se usciamo da una visione meccanicista, che ormai anche la scienza ha rinnegato, osserviamo che tutte le problematiche che si manifestano con l’avanzare dell’età non sono solo nel corpo o solo psicologiche. I disturbi fisici hanno una loro controparte mentale e quelli psicologici, come stati d’ansia, attacchi di panico, depressione, hanno una loro base somatica. Quindi curare, ma ancora prima, coltivare il vero benessere richiede di non separare il corpo dalla mente ma di vederne l’insieme. Lo yoga è lo strumento principe per tutto questo.

Quindi, fare del movimento e attività ginnica è sicuramente una buona cosa ma lo yoga offre una marcia in più proprio perché si basa su una visione dell’essere umano estremamente più ricca di qualsiasi altra disciplina. In un’attività sportiva, anche dilettantistica, c’è sempre dietro una qualche idea di prestazione, che va “ridimensionata” in funzione dell’età. Nello yoga non c’è prestazione e qualsiasi età, stato di salute, condizione fisica è perfetta perché il processo trasformativo, l’incremento del benessere parte da dove siamo ed è strettamente connesso con la consapevolezza. Quest’ultima non ha età.

Citando un antico aforisma: “prima di fare qualunque cosa centrati nello yoga”. Quindi, se è maggiore salute e benessere che stai cercando, se vuoi una nuova rinascita, fai pure qualunque cosa ma prima di tutto fai perno sullo yoga.

Quale yoga? Qui si apre un altro capitolo che affronterò prossimamente. Ma se hai in mente quei video in cui donne e uomini molto giovani ed atletici eseguono posizioni molto plastiche, ecco, lo yoga è ben altro.

YOGA OVER 50: se è maggiore salute e benessere che stai cercando, se vuoi una nuova rinascita, lascia che lo yoga ti accompagni in questo percorso.

Per maggiori informazioni:

info@laviadelloyogaintegrale.com 

www.laviadelloyogaintegrale.com 

+39 320-2306583


martedì 28 febbraio 2023

YOGA OVER 50: Rinascere a nuova vita con lo yoga

 

YOGA OVER 50: questo è un invito ad usare lo yoga per rinascere a nuova vita

Per maggiori informazioni: info@laviadelloyogaintegrale.com , www.laviadelloyogaintegrale.com oppure 320-2306583

Nella mia esperienza personale, di quasi 40 anni di praticante ed insegnante, lo yoga funziona molto meglio superata la soglia degli “anta”, potrebbero essere i 40 come i 50, 60, 70.

Bisogna infatti uscire dallo stereotipo che lo yoga sia una forma di fitness per persone giovani ed elastiche. Niente di tutto questo. Lo yoga è una tecnologia super sofistica orientata al benessere integrale (corpo, emozione e mente), al generare nuova energia e chiarezza interiore. Si parte da dove siamo, qualunque sia la nostra condizione, e lo yoga ci accompagna nel nostro personale percorso per recuperare salute e per avere un nuovo approccio creativo verso la vita.

L’unica cosa è che lo yoga va fatto con competenza, attenzione ai dettagli e va adattato alle caratteristiche individuali. Un approccio standard, uguale per tutti NON va bene. Lo yoga si rivolge all’individuo e non alla massa.


giovedì 23 febbraio 2023

Yoga over 50

 

Nella visione della tradizione yoga la vita umana ha molte più potenzialità di quanto siamo abituati a pensare: molto più longeva, più energia, chiarezza interiore e capacità di creare la propria vita. Rispetto al mito dell’eterna giovinezza a base di chirurgia estetica, filler, medicinali e rimpianto di quando si era più giovani lo yoga ha una proposta precisa ed in chiave integrale, non di facciata. Il costo? Devi praticare con consapevolezza ed imparare a prenderti veramente cura di te stesso.

E lo yoga funziona molto meglio se siamo oltre gli ….anta!

Per maggiori informazioni: info@laviadelloyogaintegrale.com  www.laviadelloyogaintegrale.com

Pochi giorni fa è stato il mio compleanno. Ho spento 65 candeline, condensate fortunatamente, in una singola candela, giusto per non scatenare un incendio e non dover soffiare a ripetizioni multiple.

65 è uno di quei numeri che fanno da sparti acque.

1) Si hanno sconti speciali al cinema.

2) Quando si fa pubblicità a pagamento su FB e si dettaglia l’età del pubblico a cui vogliamo proporre un certo evento si scopre che esistono tutti i numeri e due grandi categorie: gli under 18 e gli over 65.

3) E poi c’è un fantastico film che molti avranno visto “Operazione sottoveste” dove Cary Grant, nelle vesti del comandante del sommergibile americano pitturato di rosa, si lascia andare a questa massima nei confronti dell’universo femminile: le donne sotto i 21 anni sono protette dalla legge sopra i 65 sono protette dalla natura, nel mezzo è caccia libera!”. Il film è del 1959 quando ancora negli Stati Uniti si diventava adulti a 21 anni ed, evidentemente, non era ancora esploso il movimento femminista.

Ok, tutto questo per dire che sono arrivato a 65.

Poi mio figlio mi ha detto: “senti, tu grazie allo yoga fai cose che neanche un trentenne riesce a fare. Invece di scrivere su temi sempre così esoterici perché non parli delle possibilità offerte dallo yoga nel contrastare e, per certi versi, invertire il processo di invecchiamento?” E mi ha suggerito questo titolo “Yoga Over 50”. Ho quindi pensato: “ok, qui ci rientro abbondantemente, la maggior parte dei miei allievi sono over 50 e ci sono comunque varie cose esoteriche da dire anche su questo tema. Ci sto!”

Quindi scriverò un po’ di articoli sullo yoga per gli over 50. Ma soprattutto farò delle proposte precise!

Ma perché over 50 e non over 40, od over 60, 70, 80…? Ecco, ho pensato così che 50 non stesse per 50 anni ma per 50% (cinquanta percento). Cioè vorrei scrivere in relazione allo yoga per tutti coloro che sono oltre il 50%, oltre la metà della propria vita. E adesso mi spiego meglio.

Dividiamo la nostra vita in due parti, che ovviamente non saranno di lunghezza uguale anche perché, ancora, non sappiamo quale sarà il nostro numero finale. No, non è un criterio di lunghezza temporale. Mettiamola così, c’è una prima metà della nostra vita in cui siamo mediamente giovani ma anche totalmente inconsapevoli. Pensiamo di avere un’idea di come vogliamo la nostra vita ma spesso questa idea è frutto di un condizionamento culturale. E’ l’età in cui si studia, troviamo un lavoro, accendiamo il muto per comprare casa, creiamo una famiglia, facciamo i figli, li portiamo a scuola ecc…ecc... In pratica è quella prima metà della vita in cui paghiamo una sorta di debito karmico alla società.

E poi c’è la seconda metà, l’over 50 (percento). Qui la vita può continuare sulla scia di prima, sei solo più vecchio ed i potenziali problemi crescono esponenzialmente: pressione alta, disturbi cardiaci, obesità, osteoartrite, osteoporosi, mal di schiena cronico, dolori alle articolazioni e molto altro, anche sul piano psicologico. Generalmente, nessuno ti dice che potenzialmente si apre un periodo molto bello di libertà interiore, pienezza del vivere e creatività. Ti serve recuperare salute, energia e chiarezza interiore.

Ecco lo yoga over 50.


giovedì 2 febbraio 2023

Lo yoga non si apprende online, parte 2

 


LO YOGA NON SI APPRENDE ONLINE, parte 2

Ciao, eccomi di nuovo a parlare del perché lo yoga NON si può apprendere on line. Sono Andrea Buonaccorsi, insegno yoga da quasi 4 decadi e se vuoi maggiori informazioni sulla scuola per insegnanti di yoga che ho fondato e sul prossimo OPEN DAY del 4 Marzo segui questo link

https://mailchi.mp/4a4da76137af/scuola-di-yoga-integrale 

Ma torniamo al perchè lo yoga non si può apprendere online

L’apprendimento ONLINE ATTIVA SOLO DUE QUINTI DEL TUO POTENZIALE.

I nostri sensi sono 5 e lo stesso vale per forme di comunicazione ed apprendimento. Il mondo digitale usa unicamente la comunicazione visuale ed uditiva. E’ importante sottolineare che la vista e l’udito sono maggiormente connessi alla dimensione cognitiva ed intellettuale. Il tatto, l’olfatto ed il gusto hanno accesso a forme di intelligenza più arcaiche. Un profumo può portarci istantaneamente indietro all’infanzia. Non è un caso che siano anche i sensi più difficili da digitalizzare. Quindi, nell’apprendimento online, si perdono 3 sensi su 5. Si potrebbe obiettare che anche nella formazione scolastica tradizionale tutto si basa su vista ed udito. Dal mio punto di vista è una ulteriore conferma che quell’approccio non funziona. La scuola non è certo il luogo dove si formano individui completi. Lo yoga è un’altra cosa. Non fornisce informazioni per un arricchimento intellettuale ma esperienze per una crescita integrale.

IL TOCCO E’ UNA FORMA DI INIZIAZIONE.

Nella tradizione yoga l’insegnamento attraverso il tocco è estremamente importante. Posso descrivere una posizione con mille parole, mostrarne ogni dettaglio, ma la correzione ed aggiustamento manuale aprono all’esperienza diretta e vanno in profondità.

Ad esempio, quando si inizia a praticare Sirsasana (la posizione sulla testa) un buon numero di allievi sono presi dalla paura. Trovarsi a testa in giù non è così normale. Elencare gli innumerevoli benefici di questa posizione (sempre se fatta correttamente e con le giuste accortezze) non convince i più timorosi.

Ciò che poi viene sperimentato all’inizio, da chi è alle prime armi con la posizione sulla testa, è quasi sempre un senso di eccessivo carico sul collo, pressione alle orecchie, rigidità della muscolatura, e soprattutto paura di cadere. Ma ecco il miracolo: ci sono molte forme di correzione manuale che consentono di far fare all’allievo questa posizione come se le spalle lavorassero con la forza e l’esperienza di un veterano e, soprattutto, nella totale sicurezza di non cadere. A questo punto la paura si trasforma in piacere e tipicamente la persona si lascia andare ad un’esclamazione che più o meno suona così: “bellissimo!“. Poi , normalmente, aggiunge anche: “ma da solo non ci riuscirei mai” a cui segue la mia risposta di rito: “invece sì, con il tempo e la pratica”.

Il tocco e la correzione manuale sono quindi una macchina del tempo, ti fanno vedere come sarai nel futuro. E’ una vera e propria iniziazione, un atto magico che apre le porte ad un diverso livello di consapevolezza.

Puoi avere questa esperienza online? No! Tutto questo ha impatto sull’apprendimento dello yoga? Assolutamente sì. Non puoi entrare nell’esperienza profonda dello yoga senza il tocco dell’insegnante.

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venerdì 27 gennaio 2023

Lo Yoga non si apprende online, parte 1

 

LO YOGA NON SI APPRENDE ONLINE, parte 1

Ciao, sono Andrea Buonaccorsi ed insegno yoga da quasi 4 decadi. Con oggi inizio una serie di articoli in cui spiego perché lo yoga si può apprendere solo in presenza. Il mondo dell’online e dei video corsi è solo un di più, utile solo se hai già delle buone basi apprese in presenza.

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Ma torniamo al perchè lo yoga non si può apprendere online

Alcune cose si possono apprendere online, altre no

La pandemia di Covid ha creato molti problemi ma ha anche dimostrato che molte attività possono essere fatte in remoto tramite internet. Molti lavori del mondo del terziario sono addirittura più produttivi se fatti in smart working da casa: risparmio di tempo, energia, minori costi, ed anche un approccio più ecologico.

Lo yoga però è altra cosa.

Anch’io durante il periodo del lock down ho offerto lezioni di yoga on line ed ho creato alcuni video corsi. Su internet e soprattutto youtube trovo materiale molto interessante prodotto magari da maestri di fama mondiale che non riuscirei ad incontrare di persona. Ma ci sono alcuni elementi da tenere presente.

Elementi da tenere presente

Il primo elemento, tutt’altro che trascurabile, è che io pratico ed insegno yoga da quasi 4 decadi. Ho avuto una lunga formazione in presenza, e a questo punto so come muovermi e come recuperare del buon materiale didattico e di carattere spirituale anche online.

Il secondo elemento è che se non hai molta esperienza nello yoga e ti affidi a dei corsi online o, peggio ancora, a dei video corsi, rischi di farti del male. Magari non ti capita subito, soprattutto se ciò che fai è molto blando, ma il rischio che prima o poi ti succeda qualcosa di non piacevole è alto. Per quanto si diano molti dettagli su come fare le posizioni la mia esperienza mi dice che chi è principiante non pone tutta quell’attenzione necessaria e tende a trascurare molti dettagli importanti.

A lezione di yoga si segue con attenzione ogni allievo

Per me è del tutto normale ripetere le stesse cose più volte e correggere un allievo che costantemente ripete lo stesso errore. E’ un problema dell’allievo che si impegna poco e non ti ascolta? No! E’ la prassi dello yoga che cerca di estirpare da te le abitudini erronee. Se non fosse così sarebbe una qualunque altra forma di fitness. Infatti, lo yoga deve aiutarti a ritrovare allineamento e simmetria, non per una ragione estetica ma funzionale. Solo quando il corpo è in equilibrio l’energia vitale si muove correttamente e questa è la base del cambiamento.

La correzione dell'insegnante è parte del processo di rinascita

La nostra storia personale è fatta di abitudini acquisite inconsapevolmente che sono registrate nella nostra memoria e densificate nel corpo. La postura di una persona rivela tutto della sua storia: traumi subiti, carichi emotivi e tanto altro. E quando qualcosa è memorizzato nel corpo la spinta a ripetere un certo modello ormai acquisito è molto più forte di ogni comprensione razionale. E’ per questo che, a lezione, le cose vanno ripetute continuamente ed i progressi sono lenti. Stiamo di fatto riprogrammando la nostra memoria inconscia. Solo la presenza di un insegnante è in grado di darti quelle correzioni (ripetute) che vanno a modificare un modello inconscio. Le lezioni online o video corsi non possono fare questo, l’insegnante non è lì per te a correggerti.

Tutto lo yoga si basa su una stretta relazione maestro discepolo, o più semplicemente, insegnate-allievo. E’ così da millenni e non perché mancasse internet.

C’è molto altro, ma lo vedremo nel prossimo articolo.

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mercoledì 19 ottobre 2022

Felicità e missione spirituale

 


Possiamo avere molte idee su ciò che per noi significa essere felici e, ciò nonostante, alla domanda diretta “cos’è per te la felicità”, ci troviamo spesso impreparati. Ho verificato questo fenomeno in prima persona durante i miei workshop e conferenze. Se faccio una domanda del genere le persone hanno una sorta di sobbalzo. E’ come se fossero sedute su un’auto costretta a frenare di colpo. E, in fondo, la dinamica è proprio quella. Viaggiamo di corsa senza riflettere o, meglio, senza investire tempo ed energia su ciò che veramente ci renderebbe felici. Ogni tanto la vita ci fa frenare di colpo per riorganizzare le nostre priorità.

 

Perché la felicità non è il tema dominante tra quelli che abbiamo a cuore. Sono piuttosto sicuro che abbiamo chiarezza sui vari problemi di carattere materiale, affettivo, psicologico che ci affliggono. Ma questo significa che abbiamo una vita centrata sul problema e non sulla felicità.

Lo so! Come si fa a pensare alla felicità quando ci sono i problemi da risolvere? Io però avanzo una tesi alternativa: i problemi sono un fenomeno dominante perché non c’è chiarezza su ciò che ci rende felice. Non sempre, ma in molti casi è proprio così.

L’esistenza è piuttosto generosa di problemi, non ci sono dubbi. Se però so dove sto andando anche se, di tanto in tanto, inciampo in una buca, sono in grado di rialzarmi e riprendere il percorso. In caso contrario, che inciampi o meno, sto girando a vuoto.

Quindi, cos’è la felicità?

Chiunque può avere momenti in cui si sente in pace ed apprezza le piccole gioie della vita. Ma se questo fosse il massimo che possiamo ottenere perché mai l’umanità avrebbe prodotto, nei millenni, così tante vie di realizzazione spirituale?

Se io guardo un tramonto sul mare sono rapito in una sorta di estasi e sono felice. Ma questa esperienza è capace di rimuovere le mie paure? E’ in grado di liberarmi dalle gabbie che limitano la mia libertà? Può rendere la mia esistenza un perenne atto creativo di me stesso? Vivo la vita che mi compete? Realizzo pienamente il mio potenziale? No!

Perché mai milioni di persone praticano meditazione se bastasse guardare un tramonto per avere una vita felice? E’ ovvio che la faccenda è più complessa, ma, fortunatamente, anche dannatamente più affascinante.

La felicità non è uno stato fugace rubato qua e là, ci meritiamo di più. Felicità, libertà interiore, connessione, auto realizzazione sono espressioni diverse attribuite allo stesso soggetto. Felicità, libertà interiore, connessione, auto realizzazione sono qualità che gradualmente emergono e si stabilizzano in me quanto più allineo la vita con la mia missione spirituale.

E’ ciò che realizzo di me che mi apre alla felicità.

Come trovo quindi la mia missione spirituale? Intanto, accettando l’ipotesi di averne una. Si tratta di un’ipotesi di lavoro, puramente funzionale ad attivare una ricerca. E’ un passaggio chiave e niente affatto banale. Nell’equazione della propria vita va quindi introdotta questa ipotesi di lavoro: io sono qui per una missione spirituale.

E poi, naturalmente, serve un metodo.

Quando pensiamo ad un percorso di crescita interiore è facile che ce lo immaginiamo pesante, faticoso, forse anche minaccioso. In realtà stiamo semplicemente proiettando su di esso la nostra visione della vita. Anche qui c’è un cambio di prospettiva da fare. Se infatti la meta è autorealizzazione, libertà e felicità anche il viaggio è fatto della stessa pasta. Of course!


venerdì 9 settembre 2022

Vincere la pigrizia con lo Yoga

 


Se problematiche come “scarsa volontà”, “procrastinare”, “incapacità a realizzare i propri sogni” ti appartengono questo articolo fa per te. Ahimè, ti serve però un minimo di volontà per leggerlo fino in fondo. 😊

In vita mia ho incontrato veramente pochissimi individui con quella chiarezza interiore ed energia necessaria per realizzare i propri sogni. Al contrario ho conosciuto molte persone con una volontà di ferro ed estrema determinazione nel raggiungere i propri obiettivi. Peccato che spesso abbiano tradito loro stesse inseguendo falsi miti e vivendo sogni di altri. Si riconoscono, perché indipendentemente dal successo sociale ed economico, non sono felici. Che differenza passa quindi fra loro e la grande folla di chi semplicemente si perde?

Lo yoga è una super tecnologia per generare benessere e chiarezza interiore, evitando così di prendere cantonate.

La nostra vita è per il 95% determinata da ciò che è sepolto nell’inconscio e che agisce come forza invisibile. E’ così che vince facilmente sul restante 5% dove stanno anche i nostri buoni propositi.

Decidi ad esempio di rimetterti in forma, ci riesci per un po’, esattamente fino a quando le tue care abitudini non ti riaccompagnano amorevolmente sul divano di casa che tuttora custodisce la tua impronta. Poi ci sono le persone con una volontà di ferro che al contrario rischiano di ignorare i segnali del corpo, logorandolo nel perenne inseguimento di quel modello collettivo di bellezza e salute da cui sono sedotti. E’ ormai risaputo dalla scienza medica che molti atleti hanno un’età biologica di persone anziane. Il corpo non è una macchina, è intelligenza sofisticatissima ed inconscia. Solo imparando a comunicare con essa possiamo realizzare ciò che potremmo essere.

Sono grato alla mia formazione di insegnante yoga per avere appreso l’importanza della disciplina, parola da rivalutare depurandola da ogni eco militarista, scolastico e di una certa cultura repressiva.

La parola disciplina proviene dal latino “discipŭlus”, allievo, e quindi include due cose:

1.       un processo di apprendimento,

2.       un Maestro di cui, per l’appunto, si diventa allievi.

Qui racconto sempre la stessa storia. Molti anni fa andai ad un concerto di Pat Metheny, uno dei più grandi chitarristi jazz dei nostri tempi. Ciò che mi sorprese di lui fu la totale naturalezza con cui stava suonando. La chitarra era parte del suo corpo in un fraseggio musicale estremamente fluido. Dietro quell’evidente naturalezza si nascondeva però una tecnica chitarristica mostruosa appresa in molti anni di addestramento, dedizione e costanza, in altre parole disciplina. Generalmente si usa aggiungere anche l’espressione “anni di duro lavoro”, ma in un’intervista, che vidi anni dopo, Pat Metheny, nel raccontare la sua storia, non fece mai accenno al “duro lavoro”. Se fai ciò che ti rende felice tutto diventa soffice.

Dal mio punto di vista la disciplina è la via maestra verso la libertà che visualizzo come l’espressione fluida e senza ostacoli di chi sei. E’ un perenne atto creativo ed artistico di messa in essere della vera natura individuale. Qualunque grande artista non sarebbe tale senza una tecnica alle spalle, senza preparazione, senza volontà, senza fervore, senza esercizio. Ma non ci sarebbe comunque arte senza ascolto, connessione e dialogo con propria anima. Lei è il vero Maestro di cui dobbiamo diventare discepoli. Ma per vincere la pigrizia e la tendenza a procrastinare, per imparare a distinguere la voce dell’anima da quella dell’ego serve un insegnante esterno, una sorta di vicario provvisorio del Maestro interiore. E’ solo per un tempo limitato. Appena nelle nostre cellule si radica una vera disciplina è quel 95% di prima che adesso ci dice, più chiaramente, cosa è giusto fare.

Questo è lo yoga.

Sono consapevole che le tematiche di cui parlo non sono per tutti, ma se hai letto fino a qui vuol dire che in te risuonano. Segui quindi il link per sapere come funziona la scuola di yoga.