venerdì 9 settembre 2022

Vincere la pigrizia con lo Yoga

 


Se problematiche come “scarsa volontà”, “procrastinare”, “incapacità a realizzare i propri sogni” ti appartengono questo articolo fa per te. Ahimè, ti serve però un minimo di volontà per leggerlo fino in fondo. 😊

In vita mia ho incontrato veramente pochissimi individui con quella chiarezza interiore ed energia necessaria per realizzare i propri sogni. Al contrario ho conosciuto molte persone con una volontà di ferro ed estrema determinazione nel raggiungere i propri obiettivi. Peccato che spesso abbiano tradito loro stesse inseguendo falsi miti e vivendo sogni di altri. Si riconoscono, perché indipendentemente dal successo sociale ed economico, non sono felici. Che differenza passa quindi fra loro e la grande folla di chi semplicemente si perde?

Lo yoga è una super tecnologia per generare benessere e chiarezza interiore, evitando così di prendere cantonate.

La nostra vita è per il 95% determinata da ciò che è sepolto nell’inconscio e che agisce come forza invisibile. E’ così che vince facilmente sul restante 5% dove stanno anche i nostri buoni propositi.

Decidi ad esempio di rimetterti in forma, ci riesci per un po’, esattamente fino a quando le tue care abitudini non ti riaccompagnano amorevolmente sul divano di casa che tuttora custodisce la tua impronta. Poi ci sono le persone con una volontà di ferro che al contrario rischiano di ignorare i segnali del corpo, logorandolo nel perenne inseguimento di quel modello collettivo di bellezza e salute da cui sono sedotti. E’ ormai risaputo dalla scienza medica che molti atleti hanno un’età biologica di persone anziane. Il corpo non è una macchina, è intelligenza sofisticatissima ed inconscia. Solo imparando a comunicare con essa possiamo realizzare ciò che potremmo essere.

Sono grato alla mia formazione di insegnante yoga per avere appreso l’importanza della disciplina, parola da rivalutare depurandola da ogni eco militarista, scolastico e di una certa cultura repressiva.

La parola disciplina proviene dal latino “discipŭlus”, allievo, e quindi include due cose:

1.       un processo di apprendimento,

2.       un Maestro di cui, per l’appunto, si diventa allievi.

Qui racconto sempre la stessa storia. Molti anni fa andai ad un concerto di Pat Metheny, uno dei più grandi chitarristi jazz dei nostri tempi. Ciò che mi sorprese di lui fu la totale naturalezza con cui stava suonando. La chitarra era parte del suo corpo in un fraseggio musicale estremamente fluido. Dietro quell’evidente naturalezza si nascondeva però una tecnica chitarristica mostruosa appresa in molti anni di addestramento, dedizione e costanza, in altre parole disciplina. Generalmente si usa aggiungere anche l’espressione “anni di duro lavoro”, ma in un’intervista, che vidi anni dopo, Pat Metheny, nel raccontare la sua storia, non fece mai accenno al “duro lavoro”. Se fai ciò che ti rende felice tutto diventa soffice.

Dal mio punto di vista la disciplina è la via maestra verso la libertà che visualizzo come l’espressione fluida e senza ostacoli di chi sei. E’ un perenne atto creativo ed artistico di messa in essere della vera natura individuale. Qualunque grande artista non sarebbe tale senza una tecnica alle spalle, senza preparazione, senza volontà, senza fervore, senza esercizio. Ma non ci sarebbe comunque arte senza ascolto, connessione e dialogo con propria anima. Lei è il vero Maestro di cui dobbiamo diventare discepoli. Ma per vincere la pigrizia e la tendenza a procrastinare, per imparare a distinguere la voce dell’anima da quella dell’ego serve un insegnante esterno, una sorta di vicario provvisorio del Maestro interiore. E’ solo per un tempo limitato. Appena nelle nostre cellule si radica una vera disciplina è quel 95% di prima che adesso ci dice, più chiaramente, cosa è giusto fare.

Questo è lo yoga.

Sono consapevole che le tematiche di cui parlo non sono per tutti, ma se hai letto fino a qui vuol dire che in te risuonano. Segui quindi il link per sapere come funziona la scuola di yoga.

mercoledì 7 settembre 2022

Come ti vedi fra 5 o 10 anni?

 

come ti vedi fra 5 o 10 anni?

E’ una domanda che viene rivolta ai dipendenti delle aziende ad alta tecnologia per sapere quali sono i loro desideri a livello professionale. In questo modo l’azienda, sapendo di avere a che fare con risorse preziose, cerca il più possibile di favorire un percorso lavorativo e di carriera che si allinei con le loro aspirazioni. Quando gli interessi individuali e quelli collettivi convergono è sempre la situazione migliore.

Probabilmente alcuni di voi, nel leggere questa introduzione su un certo mondo del lavoro, penseranno si tratti di fantascienza tanto la loro realtà è distante da quella descritta. Ma ovviamente io non sono qui per parlare di aziende virtuose e di dipendenti più o meno felici. La domanda però è più che mai valida e non è limitata alla professione bensì estesa alla vita intera: come ti vedi tra 5 o 10 anni?

E poi: la visione di te nel futuro come si allinea con il grande progetto di cui tutti facciamo parte e che normalmente chiamiamo Vita, Universo, Dio? Sì, perché il contratto con questa “super-azienda” (Vita/Universo/Dio) è per tutti noi a tempo indeterminato.

Per il proprio benessere è importante maturare e coltivare una vera visione della persona che vorremmo diventare. E perché questa immagine si disveli è necessario investire energia in tale direzione, con coerenza e costanza. Senza una visione di noi, di ciò che vorremmo essere, ci muoviamo alla cieca, reagiamo alle situazioni invece che agire con consapevolezza e, soprattutto, la “super-azienda” non ci può aiutare. Se infatti non sappiamo cosa fa per noi, se non abbiamo chiarezza interiore sulla felicità a cui aspiriamo, cosa mai possiamo chiedere?

Bisogna infatti capire questo: possiamo avere molti desideri, aspettative, richieste che rivolgiamo al destino ma se non ci appartengono nel profondo resteranno per lo più disattese. La visione fa parte di un desiderio così profondo, autentico e spirituale che possiamo paragonarla ad una sorta di potente vibrazione interiore capace di mettere in risonanza, e quindi di attrarre, tutto ciò che intorno a noi è sulla stessa lunghezza d’onda.

Ci sono due aspetti chiave che distinguono un desiderio qualunque da una visione:

1.       La visione, a differenza dei desideri superficiali, è relativa alla persona che vogliamo diventare. Non è una forma di aspettativa verso la materializzazione di certe situazioni intorno a noi. Siamo noi, che nel perseguire questa visione di noi stessi, creiamo un effetto magnetico sugli eventi della vita. Siamo noi che andiamo incontro agli eventi avendo chiarezza di ciò che cerchiamo.

2.       La visione, a differenza dei desideri superficiali, non è mai egoistica ed esclusiva ma è sempre al servizio di noi, certo, e degli altri in un’ottica inclusiva. Nuovamente il benessere individuale e collettivo convergono.

Vorrei infine aggiungere che questa visione, essendo in un certo senso già presente inconsciamente in noi, va lasciata emergere. Non si tratta di costruire, ma di ascoltare e riconoscere. Ed il fenomeno del riconoscere non è di tipo intellettuale ma uno stato partecipativo di tutto noi stessi. Solo successivamente interviene la mente.

Se quello che sto dicendo fa presa su di te, anche se forse con comprendi esattamente tutto, è il caso di seguire questo link https://www.aquarianwaves.org/la-scuola-insegnanti

Qui trovi una pagina web orientata a chi volesse diventare insegnante di Aquarian Waves, una metodologia da me concepita per comprendere e realizzare la propria visione. Ma anche se non vuoi diventare un’insegnante può essere comunque utile partecipare ai prossimi eventi e quindi avere maggiori informazioni.

Ti aspetto,

Andrea


venerdì 2 settembre 2022

Adesso lo yoga: I WANT YOU!

 


Adesso lo yoga: I WANT YOU !

Non sarei così grato allo yoga se non mi avesse aiutato a superare nel tempo molte delle paure che mi tormentavano e gli stati d’ansia ad esse collegati.

Se potessimo avere uno strumento in grado di visualizzare lo scambio in atto fra noi e l’ambiente esterno in termini di sostanze (cibo ed aria), energia, emozioni, sentimenti, pensieri vedremmo un intenso traffico in entrata ed uscita. Avremmo evidenza di quanto la nostra idea di individualità sia illusoria.

Ognuno di noi è “relazione” all’interno di una fitta rete di relazioni molte delle quali viaggiano sotto la nostra soglia di attenzione. In altre parole il nostro inconscio assorbe tutto questo come una spugna.

E l’ambiente in cui siamo è decisamente tossico, dominato dalla paura, dalle preoccupazioni, da un senso collettivo di precarietà. Aggiungi a ciò una testa che non è in grado di ascoltare il cuore, una testa separata dal corpo ed il quadro del problema è chiaro.

Ti sorprendi quindi se soffri di stati depressivi, sensi di colpa, attacchi d’ansia e sei pieno di fobie? Sei in grado di sapere cosa veramente ti rende felice o passi il tuo tempo cercando di sopravvivere?

Lo sballo non è una figata ma un rudimentale meccanismo di sopravvivenza. L’alcool e le droghe hanno presa per questa ragione. Poi ci sono anche i farmaci. Ma è così che vuoi vivere? E’ a questo che vuoi dedicare la tua vita?

Dai un’occhiata ai notiziari, ai talk show e guarda chi fra intellettuali, politici, giornalisti, insomma fra tutti coloro che contribuiscono a creare il pensiero collettivo, guarda chi fra di loro trasmette felicità. Puoi condividere o meno il loro pensiero, puoi anche rimanere sedotto dalla loro abilità comunicativa ma costituiscono per te un modello di ispirazione profondo?

Ora dimmi, quante persone illuminate conosci nella tua vita? Quante persone consapevoli, con un sano livello di integrazione corpo-emozioni-pensiero? Quante persone capaci di farti star bene semplicemente con la loro presenza?

C’è un gran bisogno di gente “illuminata”, ma non possiamo aspettare che si manifesti dal nulla. Dobbiamo noi diventare quel tipo di persona lì. E’ nel potenziale di ciascuno noi. E’ nella nostra missione spirituale individuale e collettiva.

Può sembrati strano perché magari stai lottando con un problema, sei sovraccarico di preoccupazioni e l’unica cosa che vorresti è avere una vita tranquilla senza niente di tutto ciò. Ma è proprio così che funziona: il problema è la via di accesso verso il nuovo te.

Gli Yoga Sutra di Patanjali (il testo classico dello yoga) iniziano con questa frase: “ATHA YOGA-ANUSHASANAM” che significa “adesso la disciplina dello yoga”.

Io la leggo così: “qualunque sia la condizione del momento è esattamente ADESSO che puoi cambiare la tua vita”.

Le aspettative, le preoccupazioni, i sensi di colpa, il rammarico, in altre parole tutto ciò di cui si nutre il pensiero collettivo è nel passato o nel futuro perché è così che funziona una mente contaminata. La libertà ed il senso profondo delle cose vivono in questo stesso istante, nel qui ed ora.

Lo yoga parte dal corpo ma non si limita al corpo, riguarda tutti gli aspetti della mente ma non è accumulo di nozioni intellettuali.

Ho deciso di fondare questa scuola di yoga integrale per offrire un percorso trasformativo verso il benessere, la libertà interiore ed il servizio alla vita.

Se vuoi fare la differenza questa scuola fa al caso tuo.

Segui il link: https://www.laviadelloyogaintegrale.com/percorsoinsegnanti