USARE L’ANSIA PER INVESTIRE SU SE STESSI
Molte persone soffrono di attacchi d’ansia ma uno stato
ansiogeno è comunque ormai diffuso in tutta la società.
La fine delle vacanze estive e l’arrivo di settembre sono un
po’ come l’inizio dell’anno che però, ultimamente, è sempre stato
caratterizzato anche dal ritorno dell’onda della pandemia da Covid 19.
Quest’anno, forse, possiamo sperare che il problema da pandemico si trasformi
in endemico cioè che, pur non scomparendo, ci consenta una certa normalità. In
questo modo abbiamo spazio per accogliere le nuove preoccupazioni legate alla
siccità, al razionamento del gas, al caro bollette.
Insomma, gli anni ’20 di questo secolo non verranno
ricordati come un momento facile per l’umanità, anche per quella parte di mondo
che in genere se la cava meglio. Per inciso, non è che gli anni ‘20’ del secolo
scorso, con la nascita del fascismo e poi del nazismo, abbiamo brillato per
spensieratezza. Ma torniamo al presente.
Gli stati d’ansia individuali si nutrono anche di questo
senso, largamente diffuso, di limitazione, incertezza e precarietà. L’eco più o
meno esplicito che risuona dal mondo esterno è “fai bene a preoccuparti”. Se
quindi hai già una certa tendenza a soffrire di attacchi d’ansia il clima collettivo
non aiuta.
Che fare quindi? Inseriamo la modalità “sopravvivenza” e
vediamo di scavalcare questa pozzanghera di problemi mondiali?
Ma c’è mai stato un momento in cui tutto il mondo stava inneggiando
“adesso va tutto bene”?
Allora prendiamo atto del fatto che l’ambiente intorno a noi
difficilmente avrà toni rassicuranti. Inoltre, nei momenti di crisi, le regole
del mercato suggeriscono di tornare ai beni di rifugio. Anch’io la penso in
questo modo, solo che per beni di rifugio io non intendo l’oro, il platino o i
diamanti, bensì noi stessi.
Ma se proprio quest’ansia si trasformasse nel combustibile
per fare un salto di qualità?
E se fosse essa stessa la molla che ci toglie dal torpore e
da una visione superficiale della vita?
E come sarebbe la nostra esistenza se invece che persone
problematiche diventassimo individui realizzati, felici e sorgente di
ispirazione per gli altri?
Contrariamente al senso comune costantemente carico di
preoccupazioni l’invito è investire coraggiosamente in noi stessi.
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