La magia del quotidiano.
Ho partecipato recentemente al “Mid Summer Festival”, un festival di conscious dance che si tiene ormai da alcuni anni nel periodo di agosto. Le ultime edizioni hanno avuto sede nella bella Tenuta di Fassia, poco distante da Gubbio.
Per “Conscious Dance” si intende un insieme di pratiche legate alla danza libera, al movimento ed alla musica con lo scopo di cambiare lo stato di coscienza verso una maggiore connessione con il qui ed ora. Potremmo definirle forme di meditazione in movimento. Da alcuni anni partecipo a questo evento in qualità di insegnante di Soul Motion, una particolare forma di conscious dance che è parte integrante del progetto Aquarian Waves.
E’ un’occasione per incontrare
nuovi e vecchi amici, per rigenerarsi ed anche per osservare ed apprendere. Sì,
osservare ed apprendere come funzionano gli esseri umani, le molteplici ragioni
che sono alla base della loro sofferenza, ma anche la straordinaria capacità
trasformativa e terapeutica di certe pratiche. E’ un po’ come per le classiche
foto che mostrano il prima ed il dopo la “cura”.
Immancabilmente, ogni volta, mi
ripeto la stessa domanda: Come è possibile che pochi giorni di danza,
meditazione e yoga trasformino una condizione di sofferenza, stress, ansia,
tristezza in un palese stato di benessere, gioia e rilassamento profondo?
Questa domanda si porta dietro la
risposta che è ormai diventata per me una sorta di evidenza scientifica: le
risorse interiori degli esseri umani vanno molto al di là di quello che ci
immaginiamo. Servono solo le giuste condizioni al contorno.
E’ vero però che non appena si
ritorna nella vita di tutti i giorni quel benessere e quella chiarezza
interiore acquisiti magicamente sembrano destinati a dissolversi nel giro di
poco tempo. E’ così per molti, era così anche per me in passato. Un po’ come
quando si va in vacanza, dove “stacchiamo la famosa spina” sapendo però che la
dura realtà ti aspetta al ritorno.
Generalizzando questo tema
verrebbe da pensare che la vita quotidiana sia un luogo pieno di routine e
problemi da cui, ogni tanto, prendersi una vacanza per ricaricare le batterie.
E se invece non fosse così? E se invece
la chiave di tutto stesse proprio nella vita quotidiana?
Io la vedo così:
1. La
felicità non è un’utopia ma uno stato di coscienza che si può raggiungere
adottando un certo stile di vita proprio nel quotidiano.
2. I
problemi ci sono ed assumono le forme più impensabili, ma devono trovarci in
una condizione base di benessere ed integrazione. E’ da lì che si affrontano ed
è lì dove si ritorna.
3. La
famosa spina che tanto vogliamo staccare in vacanza va invece sempre tenuta
attaccata ma alla presa giusta, quella dell’Essere. L’infelicità e la
sofferenza derivano da una condizione interiore sconnessa dalla sorgente.
4. Abbiamo
bisogno di un metodo trasformativo integrale, una sorta di “tecnologia spirituale”
da esercitare ogni giorno. E su questo punto dobbiamo essere chiari. Il benessere
non va delegato a persone o situazioni esterne a noi. Certo ci può essere la
classe settimanale, il workshop, la vacanza ma sono solo occasioni in cui fare
il punto e prendere nuova ispirazione per migliorare la propria pratica quotidiana.
Non vanno intese come “parentesi” dalla vita reale. Il punto chiave è proprio
questo: è nella vita quotidiana dove acquisiamo il potere su noi stessi!
Ti serve solo la giusta tecnologia spirituale. Prova questo: Aquarian Waves
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