SULLO YOGA, IL VUOTO E LE COLLINE IN FIAMME
Lo yoga si manifesta nel quotidiano ed in questi giorni la
mia vita e quella di molti altri è stata particolarmente incandescente e
fumosa.
Ricordo che ad ottobre parte la scuola per diventare
insegnanti di yoga secondo “La Via dello Yoga Integrale”. Basta seguire il link
https://www.laviadelloyogaintegrale.com/percorsoinsegnanti
Prima che incontrassi lo yoga questo tipo di pratica (lo
yoga) ed il pensiero che vi sta dietro era una delle cose più lontane dal mio
mondo che ci potesse essere. Fortunatamente stavo così male che dovetti
scavalcare i miei pregiudizi.
Ogni tanto qualcuno mi dice: “so che dovrei iniziare a fare
yoga per stare un po’ meglio con la schiena ma non trovo mai il tempo” Oppure
“sono stressato e so che lo yoga fa molto bene, ma per trovare il modo di incastrare
anche lo yoga in tutti gli impegni che ho temo di accumulare ulteriore stress”.
In questi casi io penso sempre: “ok, non stai abbastanza
male”.
Puoi iniziare a praticare yoga anche se stai bene, sia
chiaro, ma spesso siamo così confinati all’interno delle nostre abitudini che
un aiutino può servire.
Che forma ha il problema? Qualunque: malessere fisico,
emotivo, problemi di relazione, finanziario, ecc... insomma la vita è piuttosto
creativa nel ricordarti la tua fragilità. E poi c’è il fuoco…
Quando, un po’ di tempo fa, ho pianificato di scrivere
settimanalmente articoli sullo yoga non potevo certo immaginare che ne avrei
scritto uno come membro di un nuovo club: gli evacuati per incendio dalle
colline di Massarosa.
Ore 01:30 di notte di mercoledì 20 luglio: la collina
dall’altra parte della valle si incendia in pochissimo tempo come se fosse
imbevuta di benzina. Ogni speranza di essere risparmiati dal fuoco si dissolve
nell’assordante crepitio del bosco che se va in fumo. In macchina avevo già caricato
un piccolo kit di sopravvivenza. Me ne vado di casa in tutta velocità prima di
rischiare di essere intrappolato dal fuoco.
Per il resto della notte sono in costante contatto con altri
vicini alcuni dei quali sono in grado di dare notizie in tempo reale: il fuoco
sta arrivando anche da noi, tutto sta andando a fuoco.
Per alcune interminabili ore ho vissuto l’incubo di perdere
la mia casa e di ritrovarmi a ripartire da zero. La mente cercava inutilmente
soluzioni ma quel pensiero mi devastava, era insopportabile.
Poi ho mollato. Invece di sperare e cercare soluzioni ho
accettato di essere il vuoto. Non dovevo più aspettarmi niente, non dovevo più
immaginarmi quanto tempo avrei impiegato per ritornare al punto in cui ero
prima. Il vuoto! Non dovevo fare niente, aspettare niente, le cose non dovevano
tornare come prima. Ed in quel vuoto ho sentito profondamente di essere, ho
percepito una libertà interiore che nessun fuoco avrebbe mai potuto togliermi.
Come in una potente meditazione sono entrato nel cuore dell’Essere.
La mia casa è salva, come quelle dei miei vicini. Con oggi
si comincia ad avere la sensazione di avercela fatta. Spero che questo si
realizzi per tutti il prima possibile. Adesso ho qualche amico in più, persone
che vivevano nei paraggi e che negli scorsi 14 anni, da quando vivo in questa
zona, non credo neanche di avere mai incontrato.
E c’è persino Paolino, un daino che vive nella zona e che
adesso cercheremo in qualche modo di sfamare. Sì perché la chat che è nata
velocemente fra i vicini di casa per fronteggiare l’emergenza incendio sta
diventando adesso una lega animalista per aiutare tutti gli altri esseri
viventi della zona che hanno perso casa, cioè il bosco.
La mia pratica quotidiana di yoga non ha salvato il
territorio, non ha spento l’incendio, non ha contribuito a salvare la mia casa.
Ma avrebbe salvato me stesso qualunque cosa fosse successa.
Come dice la tradizione: prima di fare qualunque cosa
centrati nello yoga.
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