venerdì 15 luglio 2022

La riduzione di movimento nell'invecchiamento e l'azione benefica dello yoga

 

Uno dei problemi connessi con l’invecchiamento è la riduzione del movimento. Il corpo si irrigidisce ed anche il nostro spazio vitale si comprime. Assieme al corpo anche la mente si cristallizza. C’è una stretta connessione fra come ci sentiamo nel corpo ed il modo in cui guardiamo la vita.

E’ importante generare mobilità nel corpo e nella mente attraverso una corretta pratica di Yoga.

Ho iniziato a praticare yoga 37 anni fa per combattere lo stress da lavoro ed ha funzionato molto bene. Da allora non ho mai smesso di praticare. Oggi all’età di 64 anni sento che lo yoga mi rende vitale ed in ottima forma: Ma soprattutto continua ad aprire nuovi scenari, nuove potenzialità. Sperimento un crescente senso di libertà interiore e creatività.

Non so cosa mi riserva il futuro ma questa è la fotografia del presente.

Qual è il meccanismo che determina la graduale contrazione del movimento e perché invece lo yoga agisce esattamente nella direzione opposta?

Con l’avanzare degli anni non c’è solo una fisiologica perdita di elasticità ed energia del corpo, stiamo anche accumulando più storia sulle nostre spalle. E questa storia personale include anche piccoli e grandi traumi a livello fisico, emozionale e mentale. Chi non ha mai sperimentato niente di tutto questo? Non credo esista persona sul pianeta. Ed ognuno di questi traumi lascia una memoria che automaticamente ci induce ad acquisire abitudini più protettive e limitanti.

Banalmente, lo scorso inverno, per una fatale combinazione di temperatura fredda e movimento sbagliato nel muovere dei pesi, mi sono procurato uno stiramento alla schiena. Tralascio la parte del racconto in cui rimango a lungo sdraiato nel letto senza riuscire a muovermi. Lo yoga mi ha aiutato molto nel recupero ma diciamo che questo poteva avvenire anche altri modi. Quello però di cui sono certo è che la paura di ripetere quell’esperienza mi avrebbe condizionato. Ma lo yoga insegna a non stare nella paura.

Nello yoga si parla di 84000 (ottanta quattromila) differenti posizioni che il corpo può assumere. Non le ho mai contate tutte ma sono veramente tante. E per ogni posizione ci sono molteplici dettagli per adattare l’azione alle necessità individuali. Lo yoga invita pertanto ad esplorare il movimento del corpo estendendo al massimo i gradi di libertà. Ci insegna a stare coscientemente sul bordo fra la zona di comfort (che nel tempo andrebbe a restringersi) e ciò che è inesplorato ed a spostare quel bordo un po’ più in là. Questo si chiama libertà.

Quando ne parlo qualcuno obietta sempre: ma te hai iniziato molti anni fa quando eri giovane. OK, è vero, è un dato di fatto. Ma è anche vero che in tutti questi anni di insegnamento ho avuto molte centinaia di allievi, di tutte le età, alcune anche con gravi handicap. Ovviamente ci vuole un approccio individualizzato anche nelle classi di gruppo e, soprattutto, costanza. Ma posso dire di avere sempre visto sempre dei grossi miglioramenti.

Quindi se il dubbio è “forse averi fatto meglio ad iniziare tempo fa” oppure “appena ho più tempo inizio” sappi che la risposta dello yoga è sempre “ADESSO è il momento migliore”.


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