venerdì 8 luglio 2022

Lo Yoga e l'arte di rinnovarsi

Un percorso di crescita è in primo luogo un processo di purificazione. È impensabile cercare di trasformare noi stessi senza togliere tutto ciò che è di ostacolo. Ed il primo ostacolo di cui dovremmo liberarci è la visione dell’essere umano fatta a comparti stagni. Se infatti non attiviamo un processo di purificazione che agisca contemporaneamente a livello fisico, emozionale e mentale è improbabile che si manifesti un vero e proprio cambiamento.

Viviamo in una società molto intellettualizzata ed è questa la ragione per cui cerco di offrire nuovi spunti di riflessione, ma il mio obiettivo è mostrare i limiti della mente ordinaria. Le forme più avanzate di psicologia sanno adesso ciò che la scienza yoga conosce da millenni: ogni evento, ogni esperienza che noi facciamo crea una memoria. Ogni esperienza ripetuta crea un’abitudine che alla fine diventa un modello di comportamento radicato nella nostra memoria inconscia. Essa ha una forte base somatica, cioè è racchiusa nel corpo. Quest’ultimo non è una macchina priva di intelligenza ma è “coscienza densificata”. La storia evolutiva della vita su questo pianeta è memorizzata nel nostro corpo al pari di tutte le nostre storie personali che sono diventate abitudini. Questo enorme serbatoio di esperienze è inconscio ed è molto più potente della nostra parte intellettuale. Esso è costantemente con noi ricordandoci chi siamo, riproponendoci la vecchia immagine di noi.

Cosa significa? Semplice: io posso avere una intuizione, una visione chiara e gioiosa della vita che vorrei, del nuovo me stesso. Sono felice e sento di potercela fare. Poi succede un qualsiasi evento dei tanti che fanno parte del mio quotidiano. Potrebbe essere un profumo, il sapore di un piatto, l’incontro la vicina di casa, insomma qualunque cosa. Questo evento insignificante è sufficiente a far risuonare in me un modello abitudinario “incistato” nel mio corpo che a sua volta si lega ad una sensazione, che a sua volta scatena un pensiero: il pensiero standard di sempre, l’immagine abituale di me. Ecco, che all’improvviso, vengo sopraffatto dalla vecchia immagine di me. Dov’è adesso quell’intuizione luminosa della mia vita futura? Svanita, vaporizzata nel nulla. Sono di nuovo incatenato al mio vecchio me. Qualcuno direbbe che ci sono dei pensieri sabotatori, ma non si tratta di pensieri ma di modelli di memoria molto complessi radicati nei vari strati del nostro essere, facilmente scatenabili da qualsiasi evento che fa parte del mio quotidiano.

Fortuna c’è lo yoga, è proprio il caso di dirlo. Sì, perché nella tradizione yoga si parla di corpo fisico, corpo energetico, corpo mentale, corpo intellettuale e corpo spirituale e si sa perfettamente che tutti questi corpi sono fra loro integrati. Lo yoga è l’arte di purificare e mettere in allineamento tutti questi differenti strati del nostro essere. È la scienza che insegna come ridurre gli attriti esistenziali che rendono faticoso il vivere. Spiegare nel dettaglio questo meccanismo è piuttosto complesso, questa è anche una delle ragioni per cui ho progettato la scuola per insegnanti di yoga secondo il metodo de “La Via dello Yoga Integrale”. Voglio solo dire questo: ci sono molte leggende metropolitane legate a questa disciplina, qualcuno pensa addirittura che il fine sia quello di imparare a fare posizioni sempre più difficili. In realtà lo scopo dello yoga è riscrivere in noi, in tutti gli strati del nostro essere, una nuova storia orientata alla libertà. Ma per questo è importante che la pratica dello yoga sia veramente integrale.

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