Cos’è che conta nella nostra
vita? Ognuno può avere la propria risposta, e forse neanche sapere rispondere
ma in realtà alla radice di tutto c'è solo una cosa che conta: la felicità. In
un modo o nell’altro tutti cerchiamo la felicità. Quindi cosa conta nella vita
di ognuno di noi? Essere felici! Ogni altra risposta è solo una declinazione di
quest’unica verità. E ciò non vale solo per noi esseri umani ma per ogni essere
vivente.
Possiamo a questo punto rovesciare la domanda. Cosa serve per essere felici? Comprendere ciò che conta nella nostra vita, realizzare consapevolment quello per cui siamo nati.
Nelle culture di tutti i tempi e
luoghi esiste il concetto di cosa dà un senso alla vita. Nella cultura
giapponese esiste la parola ikigai (iki-vivere, gai-ragione). Seguire il
proprio ikigai è dare senso alla propria esistenza, è realizzare pienamente ciò
che siamo, è vivere per ciò che conta veramente.
Con alcune differenti sfumature
troviamo lo stesso concetto in altre regioni del mondo. Nella cultura
dell’India si parla di Dharma, come l’insieme delle leggi cosmiche che regolano
la vita di ognuno di noi e di tutto l’universo. La realizzazione di ciò che
siamo non può che essere un allineamento della nostra vita in relazione al
nostro Dharma.
Aristotele parla di Entelechia
riferendosi ad una sorta di finalità intrinseca dentro ogni cosa, una “Causa
Finale” verso cui tutto tende.
Altro termine è Daimon: da
Platone a James Hillman vi sono filosofi e psicologi che sostengono che siamo
chiamati a decifrare il codice della nostra anima, affinché possiamo cogliere
il senso compiuto della nostra presenza nel mondo.
Si potrebbe continuare a lungo ma
voglio alla fine citare quello che alcuni “life coach” odierni di fama mondiale
sostengono per avere successo nella vita, sia in senso molto pratico come ad
esempio nel mondo del lavoro, ma anche come puro senso di auto-realizzazione.
Tutti parlano dell’importanza di “coltivare una visione” ed essere sempre
focalizzati su essa.
A me piace parlare di “missione
dell’anima”
Comunque la si veda, dalla visione più metafisica a quella più pratica, è veramente importante scoprie il senso della nostra esistenza ed allineare la nostra vita in questa direzione. Come sostiene Socrate “una vita senza ricerche non è degna per l'uomo di essere vissuta”.
La prima cosa importante è quindi
che venga resa esplicita la domanda: “qual’è il senso, lo scopo, la missione della
mia vita?”. Perchè il primo e più eclatante fenomeno che osserviamo è che lo
stile di vita della nostra società non consente di elaborare questo tema
esistenziale. La costante e stretta sequenza di impegni, cose da fare, problemi
da risolvere tendono ad oscurare questa domanda esistenziale di fondo. Questo
atto di oscuramento avviene in due modi: il primo è non dare sufficiente tempo
alla domanda perchè c’è sempre qualcosa di più urgente da fare. Il secondo,
ancora più insidioso, è offrirti già una risposta pre-confezionata. Il senso
della vita è avere successo economico, viaggiare per il mondo, avere una
famiglia felice, avere una vita trasgressiva e piena di eccessi, godersela
infischiandosene di tutto e tutti e così via. Sono tutti stereotipi e falsi miti.
E questo non perchè avere una famiglia felice o successo economico sia
sbagliato. Il falso deriva dal fatto che viene azzerata la diversità e
ricchezza di ciascuno di noi, non si prende in considerazione che ciascuno di
noi è un progetto unico ed irripetibile.
Quante scelte facciamo in base ad
una vera consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che potremmo essere e quante
invece sulla base un forte “suggerimento” che ci arriva dalla famiglia di
origine, dalla cultura e religione da cui proveniamo?
Riscattare la nostra dimensione
cosmica significa quindi scoprire la nostra vocazione, la missione dell’anima,
dar vita ai nostri potenziali interiori, seguire il nostro ikigai. O come dice
un Maestro che seguo “possa la tua natura interiore sbocciare completamente per
portare bellezza e fragranza nel mondo”. Questo è il destino verso quale
tendere. Ed ha una sua natura cosmica!
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