Una delle motivazioni che mi ha
guidato nel realizzare Aquarian Waves è stata il volere creare una relazione
consapevole fra l’universo interiore individuale ed il macro cosmo in cui
viviamo (segui questo link per sapere di più su aquarian waves).
Sono sempre più convinto che le
equazioni che regolano l’universo vadano portate nel vivere quotidiano. Quando penso
allo spazio infinito resto affascinato ma al tempo stesso mi sento distante e mi
domando che cosa abbia a che fare tutto questo con la mia esistenza. Dimentico così che la vita su questo pianeta è stata
modellata dai grandi cicli cosmici e che quindi, per quanto l’universo sia
immenso, è al tempo stesso dannatamente presente.
Tutto questo per arrivare a
parlare del solstizio di estate. Quale equazione ci ricorda? Che in ogni ciclo
il momento di picco coincide con l’inizio della fase opposta. Oggi è il giorno
più lungo dell’anno ma da oggi le giornate inizieranno ad accorciarsi.
La vita nel suo manifestarsi è
retta da due movimenti: espansione e contrazione, inalazione ed esalazione,
sistole e diastole. La vita è pulsazione. L’ego però non ama un tale movimento,
sarebbe molto più a suo agio in qualcosa di fisso ed ingessato: questa
situazione mi piace, la conosco, ok la voglio così sempre. Oggi le ore di luce
sono al massimo, viva la luce, la luce 365 giorni l’anno. Fortunatamente il
fenomeno solstizio d’estate è più saggio di così e ricorda che tutta la vita è
un ciclo e che le forze sono due, la luce e l’oscurità e stanno danzando
assieme. Nel momento di massima luce inizia il semestre in cui il buio andrà
gradualmente a crescere. Ma questo cosa significa?
Invisibile e trascendente è la
nostra vera natura e la ricerca di essa deve iniziare nel momento di massima
espansione vitale. La comprensione del senso dell’esistenza deve essere un atto
gioioso in cui l’esperienza piena del vivere sostiene la ricerca interiore. Ma
un certo retaggio religioso induce a pensare che la dimensione dello spirito
sia qualcosa di serioso e noioso e che soprattutto riguardi il dopo vita. Trova
quindi facilmente campo un certo tipo di filosofia del vivere basata sul Carpe
Diem (inconsapevole) cioè goditela finchè puoi. Apparentemente sembra un invito
a cogliere il meglio dell’esistenza ma di fatto è un processo di evitamento che
cela la paura della morte e della precarietà della vita. In altre parole
goditela e non guardare troppo più in là. Peccato però che la prima ricaduta di
un simile approccio sia la perdita di libertà, quella libertà che deriva da una
coscienza che abbraccia il tutto. Cosa racconta quindi il solstizio d’estate?
Vivi pienamente, sii grato all’esistenza, mantieni alta la tua energia vitale
ma inizia anche il tuo percorso verso l’invisibile, la tua stessa sorgente. Ora
è il momento.
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