Quando si introduce l’argomento “yoga” è piuttosto commune partire dal significato del nome stesso: “unione”, “unire”. Spesso però poi la pratica non riflette questa qualità, in genere c’è sempre qualche pezzo che viene lasciato in disparte. Nei molti anni in cui pratico ho viaggiato a lungo ed ho studiato con i migliori insegnanti del mondo. Sono grato a tutti loro, questo è fuori dubbio. Però sono insegnanti, non maestri. Mi sono trovato spesso a seguire dei seminari intensivi in cui per più giorni si praticava anche 8 ore al giorno con un grosso lavoro sul corpo senza però che ci fosse un solo minuto dedicato a riflettere sul senso dell’esistenza, a capire come ciò che stessi facendo poteva aiutarmi a comprendere la mia connessione con l’universo, o la radice delle mie paure, o dove stavano i miei potenziali. La giustificazione formale, quando c’era, è che il corpo ti offre le risposte a queste domande, ma non è così. Non è così che funziono io ed onestamente non lo vedo funzionare neanche negli altri. Nuovamente siamo caduti nella trappola del dualismo dove la mente intellettuale è il male ed il corpo è il bene. Fortunatamente ci sono anche i Maestri che non perdono mai di vista l’integralità dello yoga e soprattutto il fine. Se quindi sono grato agli insegnanti sono ancora più grato ai veri Guru che ho incontrato, perchè i primi mi hanno dato la tecnica ma sono i secondi che mi aiutano a mantenere la direzione. Da alcuni anni seguo Sadhguru che, in questo meomento, considero il mio Maestro di riferimento. Un suo insegnamento chiave riguarda il perchè non siamo in grado di realizzare i nostri sogni. Nella cultura yoga non si parla di emozioni, di mente o di energia ma si parla di “corpi”. Al pari del corpo fisico c’è un corpo energetico, un corpo psicologico, un corpo mentale/intellettuale ed il corpo dell’anima. Quando tutti questi corpi sono ben allineati la vita fluisce con la missione dell’anima, i desideri profondi si realizzano e l’universo stesso si rende complice di ciò. A questo serve la pratica dello yoga. Ma senza chiarezza, senza la conoscenza di come opera la coscienza ed i differenti attori che semplicemente chiamiamo “mente” la pratica stesse perde di efficacia. Potremmo diventare anche elastici nel corpo ma rimarremo rigidi nella vita andando a reinforzare orgoglio ed attaccamento.
Di fronte alla complessità e
vastità dello yoga è sempre meglio rimanere umili. In questa proposta “la via
dello yoga integrale” sia io che Monica non saremo immune da errori e
limitazioni ma faremo del nostro meglio per offrire un esperienza dello yoga
che offra energia e risposte ai grandi temi della vita…la vita di tutti i
giorni che si pratica fuori dal tappetino.
Nei prossimi giorni vi darò altre
informazioni relative alla “Via dello Yoga Integrale”.
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