A settembre partirà “La Via dello Yoga Integrale” una scuola permanente di approfondimento di questa disciplina millenaria per il benessere e la crescita personale. Mi affiancherà in questa impresa Monica Morelli, anche lei da molti anni insegnante di yoga. Questa scuola si terrà sia in presenza che on line, con materiale didattico (anche audio-visivo) che verrà messo a disposizione dei partecipanti. Sono previsti due percorsi: uno per principianti ed uno per persone più esperte. Ma vi fornirò informazioni più dettagliate nei prossimi giorni.
Perchè questo progetto? Insegno
yoga da 35 anni e facendo un conto approssimativo credo di avere tenuto circa
5000 classi. Poi il lock down, qualche lezione on line ed alla fine mi sono
detto: “adesso prenditi una pausa, vai in profondità nello yoga e senti
veramente cosa vuoi insegnare”. E così ho fatto. Ho interrotto ogni forma di
insegnamento, ogni giorno ho praticato per molte ore…ed ha preso forma una
nuova visione, che in realtà era già in cantiere da alcuni anni.
Ci sono corsi di yoga di tutti i
tipi ma, salvo rare eccezioni, la qualità dello yoga è appena scalfitta. Ed il
problema non è tanto nella metodologia (ad esempio io e Monica avremo
metodologie diverse e questo è di grande arricchimento) quanto nella chiarezza
dell’obiettivo. Il punto chiave è che lo yoga deve farci accedere alla
dimensione trascendente e da lì consentirci di creare la nostra vita in linea
con la missione dell’anima. Tutto il resto è una conseguenza. Lo yoga aiuta a
migliorare la salute, elimina lo stress, pacifica la mente ma questi sono sono
solo (si fa per dire) “piacevoli effetti collaterali”. Lo scopo principale
dello yoga è infatti Moksa, cioè Libertà. Non siamo liberi quando siamo
agganciati ad una falsa imagine di noi che è basata sulla nostra storia e non
abbiamo una relazione stabile con il potenziale puro dell’Essere. Non siamo
liberi quando agiamo più per istinto di sopravvivenza che per ispirazione o
quando cerchiamo di proteggere il nostro spazio invece che aprirci ad una vera
relazione tra micro-cosmo e macro-cosmo. Spesso ci accontentiamo e questo
atteggiamento lo portiamo anche dentro la pratica dello yoga. Siamo soddisfatti
se ci sentiamo un po’ meglio, se riusciamo a fare una posizione che prima non
eravamo in grado di fare. Di nuovo, questi sono piacevoli effetti collaterali
ma che ne è dell’intero potenziale che è dentro ciascuno di noi? Che ne è della
nostra missione? Che ne è del diritto alla felicità, al rendere la nostra vita
straordinaria?
La disciplina dello yoga deve
insegnarci a ri-scrivere dentro di noi una nuova storia fatta di potenzialità
e per questo serve una pratica integrale che prenda in considerazione la
nostra natura fisica, energetica, emotiva, mentale, spirituale. Ed oltre alla
pratica c’è bisogno di studio per comprendere i processi della mente, della coscienza,
la nostra connessione individuale con il cosmo. Ed infine tutto questo deve
avere una ricaduta pratica nella vita quotidiana.
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