Non sono un medico e quindi mi
rifaccio alla letteratura scientifica: buona parte dei problemi di salute sono
generati da noi stessi con un cattivo stile di vita. Si dice che il 90% delle
malattie sia prodotto da noi stessi in base a ciò che fumiamo, mangiamo,
beviamo, all’attività fisica che non facciamo, al modo in cui alimentiamo anche
le nostre emozioni e la nostra mente. Questo è ormai un dato di fatto. Quindi,
ne consegue, che, in molti casi, la salute può essere recuperata e conservata
con un corretto stile di vita.
Cosa vuol dire però questo? Beh, spesso
risuona come rinunciare a certi piaceri ed impegnarsi in qualcosa di faticoso.
Un famoso comico ha fotografato questo retro-pensiero collettivo con una
battuta “vivere da malati per morire sani”. E’ una frase di sicuro effetto. Non
fotografa la realtà delle cose ma il pensiero collettivo sì. In altre parole, uno
stile di vita corretto sarebbe adottare un insieme di regole che rendono la
vita “sana” ma anche controllata, triste, senza sapore e soprattutto faticosa. Dopo
anni di educazione scolastica, familiare, religiosa basata sul dovere e sul
rispetto delle regole è evidente che il piacere immediato è ciò che ci appaga
di più. Poi, ogni tanto, intervengono i sensi di colpa e proviamo a dare una
raddrizzata alla nostra vita. Ma se agiamo solo per forza di volontà le cose
non durano e se lo fanno paghiamo tutto questo in termini di perdita di
sensibilità, autenticità, rilassamento. Diventiamo una sorta di Iron Man con
una corazza emotiva che non sappiamo più togliere.
In realtà volontà e piacere,
forza ed adattabilità, fervore e leggerezza, disciplina e libertà sono “finti”
opposti che nella pratica dello yoga si integrano perfettamente.
Tutto parte da un atto di volontà
che è sempre il motore trascinante. Ma nello yoga volontà e consapevolezza si
sostengono a vicenda. Cosa vuol dire questo? Nel mondo convenzionale la
consapevolezza è un fatto puramente di testa: mi impegno nel fare una certa
cosa perché si sa che è giusto così, è ciò che va fatto. Mi piacerebbe fare
altro ma la consapevolezza mi impone di fare il mio dovere. Nello yoga si
impara a realizzare che ognuno di noi è “pura coscienza” e quindi maggiore è la
consapevolezza maggiore ed intensa è l’esperienza di chi veramente siamo.
All’inizio serve un atto di
volontà per superare certe abitudini ma, piano piano, lo yoga va a cambiarci
nel profondo, generando salute e riscrivendo il nostro inconscio dove risiedono
tutti i lacci che ci legano alla vita di sempre. Impariamo che ognuno di noi è
ben oltre quello a cui ha sempre creduto. Ed è così che facciamo la più grande
trasgressione di tutti i tempi: decidiamo liberamente della nostra vita.
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