Cos’è che ci tiene confinati entro gli
angusti limiti del nostro ego? Si potrebbe rispondere la paura del nuovo e del
cambiamento, ma alcune persone potrebbero obbiettare che non hanno quella
paura. Anzi c’è chi dichiara di amare ogni forma di cambiamento. Ma, in realtà,
a meno di non essere degli illuminati siamo tutti confinati entro il nostro
ego. Il fatto è che il vero cambiamento nella direzione di un ampliamento della
nostra libertà non è nemmeno così facile da vedere. Rischiamo di confonderci.
Cambiare luogo dove vivere, cambiare amicizie, cambiare idee politiche, smettere
con il latino americano per iniziare il tango…la lista dei possibili
cambiamenti è lunga, ma per alcuni di noi fare questo tipo di cambiamento
significa restare esattamente la persona di sempre. Anche la parola libertà
offre molte declinazioni ambigue. Spesso sui profili di Facebook leggo la frase
“vivi e lascia vivere” che sembrerebbe inneggiare ad una vera libertà
incondizionata. Magari è così, magari invece vuol dire semplicemente non
rompetemi le scatole che io non le rompo a voi. E’ meglio che niente ma il
confine fra libertà interiore ed individualismo è sottile.
Per andare veramente oltre i limiti che
ci avvolgono in modo più o meno invisibile occorre prima di tutto sviluppare
molta sensibilità ed imparare a vedere le cose così come sono. Serve quindi un
ambiente protetto dove non ci si sentiamo minacciati, dove possiamo lasciare
emergere ciò che sta nel profondo ed essere sostenuti nell’osservare. Non
dobbiamo trovare una soluzione, dobbiamo solo potere vedere e stare. Se
riusciamo a fare questo buona parte del problema si dissolve da sola, siamo già
oltre.
Durante le sessioni di Soul Motion
l’unica cosa che domina è la realtà vissuta, non quella pensata o interpretata.
Se il giudizio verso noi stessi emerge viene anch’esso danzato ed accompagnato
amorevolmente nel mucchio delle cose in transito verso il nulla. Ciò che è
illusorio si consuma rapidamente a contatto con la vita reale e la danza è una
intensificazione della vita reale.
Andare
oltre non è un’impresa che richieda chissà quale atto eroico, serve solo una
buona motivazione. Che ne dici di queste: stare meglio con sé stessi, rendersi
conto che ciò che appare come un confine è solo una porta verso un orizzonte
sconfinato, avere più potere su noi stessi non perché si aggiungano nuove e più
sofisticate forme di controllo ma perché molliamo ciò che non serve. Allora ti
bastano come motivazioni?
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