come ti vedi fra 5 o
10 anni?
E’ una domanda che viene rivolta ai dipendenti delle aziende ad alta tecnologia per sapere quali sono i loro desideri a livello professionale. In questo modo l’azienda, sapendo di avere a che fare con risorse preziose, cerca il più possibile di favorire un percorso lavorativo e di carriera che si allinei con le loro aspirazioni. Quando gli interessi individuali e quelli collettivi convergono è sempre la situazione migliore.
Probabilmente alcuni di voi, nel leggere questa introduzione
su un certo mondo del lavoro, penseranno si tratti di fantascienza tanto la
loro realtà è distante da quella descritta. Ma ovviamente io non sono qui per
parlare di aziende virtuose e di dipendenti più o meno felici. La domanda però è
più che mai valida e non è limitata alla professione bensì estesa alla vita
intera: come ti vedi tra 5 o 10 anni?
E poi: la visione di te nel futuro come si allinea con il grande progetto di cui tutti facciamo parte e che normalmente chiamiamo Vita, Universo, Dio? Sì, perché il contratto con questa “super-azienda” (Vita/Universo/Dio) è per tutti noi a tempo indeterminato.
Per il proprio benessere è importante maturare e coltivare
una vera visione della persona che vorremmo diventare. E perché questa immagine
si disveli è necessario investire energia in tale direzione, con coerenza e
costanza. Senza una visione di noi, di ciò che vorremmo essere, ci muoviamo
alla cieca, reagiamo alle situazioni invece che agire con consapevolezza e,
soprattutto, la “super-azienda” non ci può aiutare. Se infatti non sappiamo
cosa fa per noi, se non abbiamo chiarezza interiore sulla felicità a cui
aspiriamo, cosa mai possiamo chiedere?
Bisogna infatti capire questo: possiamo avere molti desideri, aspettative, richieste che rivolgiamo al destino ma se non ci appartengono nel profondo resteranno per lo più disattese. La visione fa parte di un desiderio così profondo, autentico e spirituale che possiamo paragonarla ad una sorta di potente vibrazione interiore capace di mettere in risonanza, e quindi di attrarre, tutto ciò che intorno a noi è sulla stessa lunghezza d’onda.
Ci sono due aspetti chiave che distinguono un desiderio
qualunque da una visione:
1.
La visione, a differenza dei desideri superficiali,
è relativa alla persona che vogliamo diventare. Non è una forma di aspettativa
verso la materializzazione di certe situazioni intorno a noi. Siamo noi, che
nel perseguire questa visione di noi stessi, creiamo un effetto magnetico sugli
eventi della vita. Siamo noi che andiamo incontro agli eventi avendo chiarezza
di ciò che cerchiamo.
2. La visione, a differenza dei desideri superficiali, non è mai egoistica ed esclusiva ma è sempre al servizio di noi, certo, e degli altri in un’ottica inclusiva. Nuovamente il benessere individuale e collettivo convergono.
Vorrei infine aggiungere che questa visione, essendo in un certo senso già presente inconsciamente in noi, va lasciata emergere. Non si tratta di costruire, ma di ascoltare e riconoscere. Ed il fenomeno del riconoscere non è di tipo intellettuale ma uno stato partecipativo di tutto noi stessi. Solo successivamente interviene la mente.
Se quello che sto dicendo fa presa su di te, anche se forse
con comprendi esattamente tutto, è il caso di seguire questo link https://www.aquarianwaves.org/la-scuola-insegnanti
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Ti aspetto,
Andrea
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