martedì 23 ottobre 2018

Oltre


Cos’è che ci tiene confinati entro gli angusti limiti del nostro ego? Si potrebbe rispondere la paura del nuovo e del cambiamento, ma alcune persone potrebbero obbiettare che non hanno quella paura. Anzi c’è chi dichiara di amare ogni forma di cambiamento. Ma, in realtà, a meno di non essere degli illuminati siamo tutti confinati entro il nostro ego. Il fatto è che il vero cambiamento nella direzione di un ampliamento della nostra libertà non è nemmeno così facile da vedere. Rischiamo di confonderci. Cambiare luogo dove vivere, cambiare amicizie, cambiare idee politiche, smettere con il latino americano per iniziare il tango…la lista dei possibili cambiamenti è lunga, ma per alcuni di noi fare questo tipo di cambiamento significa restare esattamente la persona di sempre. Anche la parola libertà offre molte declinazioni ambigue. Spesso sui profili di Facebook leggo la frase “vivi e lascia vivere” che sembrerebbe inneggiare ad una vera libertà incondizionata. Magari è così, magari invece vuol dire semplicemente non rompetemi le scatole che io non le rompo a voi. E’ meglio che niente ma il confine fra libertà interiore ed individualismo è sottile.
Per andare veramente oltre i limiti che ci avvolgono in modo più o meno invisibile occorre prima di tutto sviluppare molta sensibilità ed imparare a vedere le cose così come sono. Serve quindi un ambiente protetto dove non ci si sentiamo minacciati, dove possiamo lasciare emergere ciò che sta nel profondo ed essere sostenuti nell’osservare. Non dobbiamo trovare una soluzione, dobbiamo solo potere vedere e stare. Se riusciamo a fare questo buona parte del problema si dissolve da sola, siamo già oltre.
Durante le sessioni di Soul Motion l’unica cosa che domina è la realtà vissuta, non quella pensata o interpretata. Se il giudizio verso noi stessi emerge viene anch’esso danzato ed accompagnato amorevolmente nel mucchio delle cose in transito verso il nulla. Ciò che è illusorio si consuma rapidamente a contatto con la vita reale e la danza è una intensificazione della vita reale.
Andare oltre non è un’impresa che richieda chissà quale atto eroico, serve solo una buona motivazione. Che ne dici di queste: stare meglio con sé stessi, rendersi conto che ciò che appare come un confine è solo una porta verso un orizzonte sconfinato, avere più potere su noi stessi non perché si aggiungano nuove e più sofisticate forme di controllo ma perché molliamo ciò che non serve. Allora ti bastano come motivazioni?

mercoledì 17 ottobre 2018

Dancing Halloween


Non so da quanto tempo si celebri la festa di Halloween qui in Italia. La zucca con la faccia sorridente illuminata da una candela accesa al centro è comunque parte dei miei ricordi d’infanzia. Halloween è una festa Celtica di origine Irlandese che ha avuto sempre più diffusione nel mondo, negli ultimi decenni è una moda anche qui da noi. Naturalmente, come accade anche per il Natale, queste feste hanno un loro cuore magico che ne determina il successo a livello popolare. Il modo però in cui esse vengono vissute è raramente all’altezza di tutta questa magia, l’esperienza reale è bene al di sotto delle aspettative. Il magico non è solo un fenomeno illusorio con cui cerchiamo di incantare i bambini. E’ una necessità dell’animo umano di contattare il sacro dell’esistenza. Abbiamo bisogno di magia nella nostra vita ma nessuno ci ha mai insegnato come realizzarla.
Come spiega James Hillman la comunicazione con il mondo del magico avviene attraverso immagini, rituali e danza, ma non pensiate che una serata in discoteca vestiti da zombie vi faccia accedere al senso profondo di Halloween. Per un bambino, la cui relazione con il fantastico è potente, un semplice lenzuolo è in grado di trasformarlo in un fantasma. Ma per noi adulti qualunque mascheramento scivola sempre in un fenomeno goliardico. Non abbiamo accesso al magico. Si può fare di meglio? Certo !
Facciamo un piccolo sforzo per comprendere le cose ad un livello intellettuale ma subito dopo abbandoniamo questo livello per immergerci nel rituale e nella danza. Dietro la festa di Halloween c’è molta simbologia e basta accedere ad una piccola parte di essa per aprire un portale verso molteplici implicazioni esistenziali. Prendiamo un tema a caso: la paura. La paura ha una sua dimensione istintuale ed è una risorsa chiave per la sopravvivenza. Senza di essa saremmo già morti da tempo e probabilmente la nostra specie si sarebbe estinta all’alba della sua storia. Ma su essa si è costruito un castello del Conte Dracula fatto di paure che vivono solo nella mente senza relazione con alcun pericolo reale. Da cosa deriva infatti la paura verso le emozioni? Perché non possiamo guardare negli occhi ed in silenzio un altro essere umano e mostrare le nostre parti vulnerabili? Da quale pericolo reale ci stiamo proteggendo? Quale paura ci impedisce di diventare quello che realmente potremmo essere ed avere una vita piena ed autenticamente nostra. Quale paura ci tiene confinati negli angusti confini del nostro ego lontani anni luce da quell’infinito che è un nostro potenziale? Infinitamente liberi dentro, infinitamente amorevoli, infinitamente autentici. Volete dei fantasmi, volete degli zombie? Eccoli, sono sempre con noi ma non li vediamo e fintanto che rimangono confinati nel buio agiranno alle nostre spalle. Qualunque cosa sia Halloween una cosa è certa: non è l’unico giorno in cui ci mascheriamo, non è l’unico giorno in cui conviviamo con i mostri.
La danza è uno strumento molto potente per creare un dialogo cosciente con queste forze nascoste. Una volta invitate al ballo mostrano un loro lato umano ed amichevole, perdono il loro potere nefasto su di noi e la nostra vita allarga il suo orizzonte. Dancing Halloween è un'opportunità da non pedere!

giovedì 4 ottobre 2018

Crescita personale e la visione integrale alkemica


Siamo stati educati all’idea che la specializzazione sia la cosa giusta. In moltissimi settori specializzazione è sinonimo di garanzia e sicurezza. Io confido che il meccanico da cui porto l’auto  e l’idraulico che viene a risolvermi un problema di tubazioni  siano degli specialisti e sappiano fare al meglio e velocemente il loro lavoro. C’è un problema e va risolto? OK ci vuole l’esperto che ha dedicato anni a fare quella cosa.
Ma quale specializzazione serve per godere di un tramonto, per sentire il corpo vibrante e carico di energia, per innamorarsi delle infinite sfaccettature della vita, per sapersi adattare facilmente alle molteplici richieste di cambiamento? In altre parole: che specializzazione serve per essere felici? Nessuna! Al contrario è necessario essere totali, aperti a 360°, non essere focalizzati. La specializzazione serve per risolvere problemi ma se vogliamo sentirci pienamente vivi, se vogliamo essere in connessione profonda con la vita dobbiamo comprendere ed esprimere i nostri potenziali interiori nella loro interezza. Un albero rigoglioso e carico di frutti ha un tronco forte, una chioma che si espande in tutte le direzioni e la stessa cosa accade alle sue radici. Perché mai dovrebbe essere diverso per noi umani? Perché non immaginiamo la nostra vita come una costante fioritura di tutto il nostro essere?
Sperimento in prima persona i benefici a tutti i livelli di una sana alimentazione, di una pratica costante di yoga e meditazione, della danza consapevole, del costante comprendere la connessione fra il mio universo interiore e l’universo in cui vivo. Sono un ingegnere elettronico sistemista e questa è la mia specializzazione ma non mi limito ad essa. Amo il rigore e la disciplina dello yoga, il silenzio della meditazione, la musica, il movimento le emozioni della Soul Motion, la profonda saggezza nel territorio condiviso fra astrologia, psicologia, scienza moderna e scienza sacra…e molto altro.
Un percorso di crescita personale deve avere una dimensione integrale per non essere solo un fenomeno intellettuale od una sbornia emotiva. Ti interessa tutto questo? Sì? Segui questo link https://mailchi.mp/2df510f6853a/progettoalkemica o scrivimi a info@alkemicaproject.it