venerdì 24 agosto 2018

Celebrare il plenilunio della Vergine / Celebrating the Virgo Full Moon


Celebrare il plenilunio della Vergine

(English version below)

Il plenilunio di oggi, con il sole nel segno della Vergine e la luna in Pesci risuona su molti temi ma voglio focalizzarmi sulla relazione fra vita reale e trascendenza. Per ogni segno astrologico come per ogni aspetto della vita vi è un lato luminoso ed un lato d’ombra.  L’archetipo della Vergine nel suo lato d’ombra ci ricorda che nel nostro coinvolgimento con le cose materiali ed i mille dettagli della vita pratica posso dimenticare me stesso. Anche il nobile atto di lavorare al servizio degli altri può diventare una fuga da se stessi. Con una modalità del tutto complementare il lato oscuro dei Pesci ci mette in guardia dal non creare i così detti “bypass spirituali” vale a dire i tentativi di non prenderci la responsabilità nei confronti della vita reale sulla base di finti principi spirituali. E’ un modo per aggirare i problemi concreti che riguardano la nostra vita quotidiana semplicemente perché ci illudiamo di essere ormai oltre questo livello. La Luna piena di oggi ci mette quindi in guardia nel non cadere in queste due tipologie di fuga da noi stessi offrendoci invece la perfetta integrazione fra vita reale e trascendenza. Se infatti sono in grado di vedere la realtà così com’è  nella sua “nudità”, frugalità, semplicità senza mettere alcuna aspettativa (lato luminoso della Vergine) attivo automaticamente un atto di trascendenza, l’andare oltre i limiti del mio Ego, il dissolvere i confini che per paura mi separano dal mondo (lato luminoso dei Pesci). Quindi, paradossalmente, più entro nella semplicità  e maggiormente mi apro all’infinita complessità della vita.
Nella danza più riesco a rimanere nella semplicità e purezza dell’esperienza che accade nel momento presente e più mi apro a ciò che non conosco ed al mistero della vita.
Questa luna piena di oggi ci ricorda che la dimensione spirituale è dentro la vita reale e l’esperienza del quotidiano.

Celebrating the Virgo Full Moon


Today's full moon, with the sun in the sign of Virgo and the moon in Pisces resounds on many themes but I want to focus on the relationship between real life and transcendence. For every astrological sign as for every aspect of life there is a bright side and a shadow side. The archetype of Virgo in her shadow side reminds us that in our involvement with material things and the thousand details of practical life we can forget ourselves. Even the noble act of working at the service of others can become an escape from ourselves. At the same time, the dark side of Pisces warns us against creating the so-called "spiritual bypasses", that is to say, attempts to not take responsibility for real life on the basis of false spiritual principles. It is a way to get around the concrete problems that affect our daily life simply because we pretend to be beyond that level. The full moon of today therefore puts us on guard not to fall into these two types of escape from ourselves offering instead the perfect integration between real life and transcendence. If can see reality as it is in its "nakedness", frugality, simplicity without putting any expectations (bright side of the Virgin), it automatically activates an act of transcendence. I go beyond the limits of my Ego, I dissolve the boundaries that, by fear, separate me from the world (luminous side of Pisces). So, paradoxically, the more I enter into simplicity and the more I open myself to the infinite complexity of life.
In dance the more I can stay in the simplicity and purity of the experience that happens in the present moment the more I open myself to what I do not know and to the mystery of life.
This full moon today reminds us that the spiritual dimension is within real life and the experience of everyday life.

lunedì 13 agosto 2018

Perchè danzare?



Perché mai danzare? Dal mio punto di vista ci sono molte risposte a questa domanda ma non avrebbero valore, almeno per me, se non si basassero sulla mia esperienza diretta.
Per molti anni, soprattutto nel periodo universitario, l’unica forma di contatto che avevo con il ballo era la discoteca, un luogo in cui venivo trascinato per i capelli. Non ero l’unico a pensarla così: nel gruppo di amici di allora un buon 50% di essi, ovvero la totalità dei maschi, sentiva l’uscita in discoteca come una tassa da pagare periodicamente per accontentare l’altro 50%, la componente femminile, che invece viveva il ballo come un momento ludico e liberatorio. Già allora sentivo però qualcosa che non tornava perché il movimento ed il ballo mi procuravano piacere e divertimento, ciò che proprio non riuscivo ad accettare era l’ambiente della discoteca. Parlo di questo fenomeno perché temo sia più diffuso di quanto si immagini. Al pari di come un certo background  religioso ha certamente avuto un suo imprinting negativo sul tema spiritualità, così credo che un certo modello culturale , sociale assieme alla “famigerata serata in discoteca” abbia contribuito ad allontanare molte persone dalla danza.
Ci sono adesso molte più opportunità per ballare come il tango argentino ed le danze latino-americane, che non erano così diffuse ai tempi dei miei attriti con la discoteca. Il ballo sta riscuotendo un largo successo richiamando molte persone di ogni età, cosa certamente importante e positiva. Sottolineano però una regola nefasta e del tutto arbitraria: ci sono persone più brave ed altre meno brave, persone più portate ed altre meno.
Così quando qualcuno mi dice “il ballo non fa per me” o “non sono portato per danzare” so che in realtà sta rispondendo ad un modello acquisito e spesso subito che deriva dall’unica prospettiva che questa società sa esprimere: vinca il migliore. Ciascuno di noi, da quando nasce, riceve un punteggio sulle varie materie della vita ed in quelle dove non arriva alla sufficienza molla.
Ok, vi propongo un’altra prospettiva: sapete dirmi chi intorno a voi è il più bravo a respirare? Chi intorno a voi è il più bravo a godersi un tramonto? Chi è il più bravo ad innamorarsi? Queste domande suonano strane, non hanno praticamente senso. Nessuno direbbe non sono portato respirare o a bere acqua. Allora la mia successiva domanda è la seguente: chi ha deciso che la danza faccia parte di quelle “materie” che hanno un voto? Il movimento e la relazione con la musica sono esperienze che intensificano il nostro essere “vivi”, punto! Non c’è alcun voto, non c’è alcuna graduatoria come non c’è per l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo.
Ma come spesso accade, per ritrovare il contatto con qualcosa di naturale, dobbiamo fare un salto in astuzia e scavalcare le barricate del pregiudizio. Quindi se io uso il termine "danza consapevole", o qualità "mindfulness" sto aggirando le difese mentali dicendoti: "occhio, non si tratta del ballo che hai vissuto tu tempo addietro. Qui non si giudica, non c'è il più bravo ed il meno bravo. Non ci sono passi, non ci sono coreografie. Non esiste l'errore. Ciò che conta è solo l'esperienza vissuta. Ciò che conta e che ti senti nel qui ed ora". Quindi, qualcosa che dovrebbe essere del tutto naturale ha bisogno di essere confezionato in modo più intelligente dei pregiudizi per essere accettato.
Esiste un vasto arcipelago di stili di danza consapevole, la Soul Motion ne fa parte. Al di là delle singole specificità dei vari metodi c’è lo stesso principio di base: la danza è un fenomeno del tutto naturale. E’ un modo per sentirsi, per comunicare, per creare una relazione rituale con le forze che vivono dentro ognuno di noi.
Dopo gli anni della discoteca ho dovuto aspettare un po' di tempo per avvicinarmi di nuovo alla danza. L'occasione fu la biodanza e, sebbene praticassi yoga già da tempo, fu sorprendente l'effetto che ebbe su di me tanto da modificare la mia esperienza della meditazione. Era presente una qualità del tutto nuova, l'area del cuore era molto più aperta e mi sentivo connesso con il tutto. In altri termini la danza stava arricchendo l'esperienza di me e del mondo intorno a me.
Perché quindi danzare? Perché come tutte le danze fa bene alla salute, mette energia in movimento e si esce dal torpore. Ma perché praticare una danza consapevole come la Soul Motion? Perché accanto a tutti questi benefici che ho appena citato si aggiunge l’opportunità  di uscire dalle griglie di giudizio all’interno delle quali siamo costantemente inquadrati. Perché è possibile spostare il baricentro della consapevolezza dall’esterno all’interno, perchè invece di sentirci giudicati sulla base di un metro collettivo e del tutto artificiale  è possibile ridare valore al sentire.
Perché quindi danzare consapevolmente? Per essere liberi!
Vuoi avere informazioni sulla Soul Motion? Fai click qui https://mailchi.mp/a12899cd1796/sm02 


lunedì 6 agosto 2018

Accendere il sole


Uno dei primi e più importanti insegnamenti che ho ricevuto è che ogni via spirituale è essenzialmente un processo di rimozione di inutili sovrastrutture. Non a caso tutte le vie spirituali pongono in risalto il processo di purificazione. Ma se leggiamo questa affermazione dalla prospettiva collettiva di una società modellata da secoli e secoli di una certa forma di religiosità, la prima cosa che ci può venire in mente è una via fatta di rinunce e sacrifici. La nostra idea di spiritualità è infatti contaminata da questa separazione spirito materia che induce a pensare che più umilio la materia più libero lo spirito. Bene, vorrei chiarire subito che nel parlare di purificazione e rimozione di inutili sovrastrutture la prima cosa di cui sbarazzarsi è proprio questa falsa idea. La crescita spirituale è in primo luogo una celebrazione della vita in ogni suo aspetto. Usando le parole di un grande Maestro “noi tutti siamo potenzialmente destinati ad una vita esuberante” Pertanto ogni percorso di crescita è un processo di rimozione degli ostacoli che impediscono alla nostra vera natura di manifestarsi e risplendere, in altre parole, di essere felici.

Ma quali sono questi ostacoli? E perché ci sono? Bene se noi fossimo in contatto con la nostra sorgente spirituale, o, usando un’espressione più esoterica, se la nostra personalità fosse pervasa dall’Anima non cadremmo nella trappola di identificarci con ciò che non siamo. Ma poiché siamo disconnessi con la fonte spirituale, la paura del vuoto e del “non essere” ci spinge ad attribuire valore ad un'identificazione egoica con ciò che possediamo, con il ruolo che abbiamo nella società e così via. Questa identificazione si trascina dietro il meccanismo dell’attaccamento. Se infatti il nostro senso di esistere dipende da qualcosa che potremmo perdere è naturale che cercheremo di proteggerlo ad ogni costo. A questo punto siamo caduti nella trappola dell’identificazione e dell’attaccamento e la sofferenza è garantita. Come uscirne?

Ho una relazione molto passionale con la vita, pertanto non ho mai amato quelle soluzioni drastiche che propongono un’umiliazione dell’ego ed un assopimento delle emozioni. Mi sembra che assieme all’acqua si rischi di buttare via anche il bambino. Al contrario sono un fan del detto “si rinuncia ad un piacere per un piacere più grande”. O meglio “si rinuncia ad un falso piacere per una vera felicità”. Se infatti comprendessimo la nostra natura nella sua infinite potenzialità sarebbe del tutto naturale godere di esse ed evitare di accontentarci di un loro surrogato. Il problema dell’attaccamento si dissolverebbe all’istante dal momento che non possiamo perdere ciò che è nostro da sempre.

L’astrologia spirituale ha esattamente lo scopo di aiutare a riconnetterci con il nostro universo di potenziali interiori per liberarci dai falsi miti che muovono la nostra vita, per uscire dal falso mito ed entrare nel mito naturale che racchiude la missione dell’anima. Facciamo un esempio: quando ci chiedono di che segno siamo, o quando noi chiediamo la stessa cosa ad un’altra persona, qual è la motivazione che c’è dietro? Nella maggior parte dei casi è pura curiosità, un tentativo di conoscere i tratti principali della personalità e del carattere. E’ il primo passo per appiccicare a noi stessi ed agli altri nuove etichette, come se già non ce ne fossero abbastanza. Vi propongo adesso una visione diversa: la caratteristica astrologica del nostro sole racchiude il potenziale solare, eroico per portare avanti la missione della nostra anima. Invece di chiederti di che segno sei la domanda che ti faccio è la seguente: conosci come usare le potenzialità del tuo sole al fine di perseguire la missione della tua anima? Di quale natura “eroica” disponi per portare avanti questa impresa? Ogni mito del viaggio dell’eroe, da Gilgamesh, Ercole, Budda, Cristo, Psiche, Parsifal parla della qualità solare che ci aiuta a ritornare alla fonte con consapevolezza. Se ragioni in questi termini, ogni forma di oroscopia da giornale si dissolve come neve al sole. Ed al posto della domanda “di che segno sei” ve ne sarà una più profonda ed autentica: come posso usare il potenziale in mio possesso per rimuovere paure, condizionamenti ed ostacoli e per accedere ad una vita più piena e felice?